giovedì 21 marzo 2013

La mia amica NAUSEA

19 dicembre 2012 (per mancanza di tempo non sono riuscita a pubblicare  prima)

Ho una nuova amica : NAUSEA


Da fine aprile 2012 ho una nuova amica, una amica vera che non mi ha mai lasciato, un'amica così fedele che tutti desiderano, un'amica che non avrei mai pensato di trovare. Ti puoi fidare che non va via, a volte speravo che se ne andasse ma niente da fare, lei sta con me, di notte e di giorno, mentre mangio, mentre rido, mentre piango... mi è fedele come non avrei mai pensato. Si chiama Nausea e mi sta addosso con il fiato sul collo seguendomi dappertutto.

All'inizio della notizia che sono incinta mi sembrava ovvio avere un po' di nausea, ma era una nausea forte, una nausea da non poter neanche vivere. Non riuscivo né a bere né a vedere l'acqua e per quanto riguarda il mangiare non c'era verso di mettere in bocca neanche un boccone. Sono arrivata a vomitare anche 40 volte al giorno. Ovviamente senza mangiare, vomitavo succhi gastrici e aria. Sono andata dalla dottoressa e mi ha detto che durerà 3 mesi, all'incirca fino al 15 giugno. Allora mi sono fatta un calendario tutto mio e cancellavo i giorni che passavano, facendo un conto alla rovescia con quello che rimaneva. Il primo mese sono dimagrita 8 kg, che bellooo! Prima avevo provato mille ricette per dimagrire, sono arrivata anche dal dietologo e non sono riuscita a buttare giù più di 2 kg che in meno di una settimana li riprendevo subito. Con tanti sforzi e con la fame non sono riuscita a dimagrire come volevo e come speravo. Ed ora all'improvviso con questo stare male sono riuscita a buttare 8 kg di grasso. Ma stavo male, ma male male, male da morire. Così male che preferivo stare bene con 8 kg in più. Poi è passato un altro mese sempre pieno di vomito ma avevo cominciato a mettere in bocca qualcosa di più. Nonostante questo, dopo la prova “bilancia” dall'ostetrica, sono calata di altri 4 kg. Eh! Cominciano le preoccupazioni vere, anche se la dottoressa mi dice che i primi 3 mesi il bimbo mangia anche se io non mangio nulla, lui beve anche se non bevo nulla. L'unico conforto era quello che il bimbo stava bene quando io stavo male. E allora ho deciso di aspettare che passassero questi 3 mesi terribili. Nel frattempo vado a lavoro, vomito dappertutto, vomito al negozio, vomito al comune, vomito al bar, vomito sulla strada, vomito in macchina. Comincio a portarmi dietro un sacchetto ma a volte mi prendeva così all'improvviso che non avevo il tempo di tirarlo fuori, così nei ricordi di quei tempi mi sono segnata tutte le strade come i cani... che schifo.
In casa non riuscivo a fare nulla, il mio compagno mi stava dietro come un cane credente e mi dava tutto, non sapeva più che farmi: mi cucinava, faceva le lavastoviglie ed era arrivato anche a dare il cencio. Nonostante questo la casa piano piano si trasformava in un porcile di primo grado. Lui aveva anche da studiare e non riusciva ovviamente a coprire proprio tutto, così ho deciso di chiamare mia madre. La mammina mia cara che subito ha cominciato a darsi da fare tra pulire vetri, lavatrici e mangiarini suoi buoni buoni. Ovviamente è la mamma che cucina meglio di tutti in questo mondo. Ma secondo me è una cosa relativa per ognuno perché siamo cresciuti da piccoli con quel mangiare e per noi il buono e “quello”. Nonostante questo io vomitavo lo stesso ma soprattutto la sera. L'unica cosa che non rimettevo era il fritto: melanzane fritte, cavolfiore fritto, pesce fritto, patate fritte, zucchine fritte. Visto questo la mamma si butta sul frittoooo, tutta contenta che io non vomitavo più come prima. Durò una settimana che rimettevo solo 2 volte al giorno ma poi eravamo da capo. Intanto io avevo una nausea incredibile che non mi ha mai lasciato neanche un secondo. Quando era la mamma qui avevo compiuto 3 mesi di gravidanza... aspettavo che passasse tutto ed ero contenta che almeno sarei stata un po' bene, ero contenta che me la sarei potuta godere un po', non tutti i giorni viene la mamma a trovarmi, speravo di portarla da qualche parte almeno per fare una passeggiata e invece non ce l'ho fatta. La maledetta nausea non se ne era andata ed io non facevo altro che stare stravaccata sul divano e vomitare. Mai riuscita a tenere la cena. Dopo un mese a fare la schiava per me, la povera mamma non sapeva più cosa farmi. Mi raccontava anche che non era solo un problema a livello pratico: aveva voglia di aiutarmi, ma vedere la propria figlia che sta male e non poter fare nulla... ha detto che è la peggior cosa che le sia mai successa... la vedevo stare male psicologicamente ma non potevo fare niente. A malapena riuscivo a badare a me, ad andare a lavoro e a tornare. Insomma sono riuscita a convincerla che stavo un po' meglio ed a mandarla a casa. Lei è andata abbastanza contenta a casa solo perché ha visto come mi stava dietro il mio amore a farmi tutto da mangiare e a coccolarmi tutto il giorno. Ha imparato anche a cucinare le ricette della mamma per me... Ragazzi, si sta dietro a una persona che sta male a letto un giorno, due, tre, un mese, ma così tanto tempo a stare dietro avendo sempre la carica e la felicità di aiutarmi, secondo me è un vero amore. Io non ho parole e non potrò mai lamentarmi di come sono stata trattata e coccolata da lui proprio nel periodo peggiore che abbia mai vissuto.
Eh sì, è passato anche il quarto mese e io sempre a calar di peso, e poi entrati nel quinto si continua così.
Comincio a leggere di più di questa nausea, vengo a sapere che quasi tutte le donne incinte ce l'hanno per 3 mesi, ma fino al 10% delle donne se la tengono per tutta la gravidanza. Che bellezza, nonostante questo io speravo tutti giorni che mi passasse, sognavo di notte di mangiare tante cose, ma tante tante. E di giorno mettevo a fatica in bocca qualcosa, e poi di notte ancora sogni con le lasagne, sarmale e melanzane alla parmigiana, tiramisù e poi di giorno uguale. Andava a periodi, tipo una settimana che riuscivo a mangiare solo la schiacciata, una settimana come ho detto prima mi andava il fritto, ma nonostante questo tenevo poco. Insomma, i suggerimenti trovati su Internet, ghiaccioli e altre cose li ho provati tutti ma non ha funzionato nulla. Ma non è finita qui, perché nel quarto e quinto mese sono cominciati dei dolori sotto le costole che non riuscivo a respirare. Non riuscivo neanche ad alzarmi per andare in bagno a vomitare. Così è cominciato lo spettacolo di vomitare in casa. Ricordo, ridendo ora Andrea davanti a me che non sapeva cosa fare per aiutarmi ed io a vomitargli all'improvviso addosso: ha provato a scansarsi rapido ma qualche goccia sui pantaloni gli è arrivata. Ricordo ora alle 2 di notte siamo andati all'ospedale con un dolore atroce che pensavo di morire e sono tornata a casa con lo stesso dolore, dicendomi che sono gli ormoni e non si può fare nulla... mamma mia che ricordi.
E non è finita qui. Come se mancasse altro, siamo andati in un bosco, io, la mamma e ovviamente il mio amore. Siamo andati a visitare una ghiacciaia, qui vicino a Pistoia, si chiama la ghiacciaia della Madonnina. E' uno dei pochi manufatti che testimoniano la produzione, conservazione e commercializzazione del ghiaccio. C'è anche un itinerario del ghiaccio spiegato molto bene, visitabile anche senza guida. Allora, accanto a questa ghiacciaia ovviamente passa un ruscello. Il Reno, che nasce proprio in quella zona e quindi non è tanto grosso ma lo diventerà, perché attraversa tutta l'Italia versandosi nell'Adriatico (decimo come lunghezza in Italia). Ma tornando a noi, accanto a questo ruscello proprio dove c'è la ghiacciaia la zona è abbastanza umida. Non ho idea di come abbia fatto ma mi sono attaccate a dosso cinque zecche. Ma la mamma ed Andrea non ne avevano nessuna addosso ed io cinque. Erano molto piccole e per la mia fortuna sono riuscita a toglierle senza problemi... ma la paura che ce ne fosse un'altra da qualche parte che non avevamo visto o che fosse rimasta la testa o qualcosa dentro mi ha seguito per tanto tempo. Ovvio che essendo incinta nel primo trimestre di gravidanza la pericolosità era più grossa, non potendo prendere antibiotici in caso di un'infezione. Sono stata anche per un controllo al Pronto Soccorso per assicurarmi di averle tolte per bene. Sono stata fortunata che tutto è finito bene ma poteva andare molto ma molto peggio.

I più bei giorni della mia gravidanza hanno un nome: FOLLONICA. Circa una settimana al mare senza vomitare e poter mangiare di tutto sono statti i più bei giorni della mia gravidanza. Intendiamoci, la mia amica nausea c'era sempre, fitta fitta che mi seguiva dappertutto. Ho fatto delle grosse scoperte, anche Andrea rideva da morire di me. Non ho mai sopportato le zucchine lessate ed invece me ne sono innamorata. Come le ho mangiate volentieri e poi tornata a casa me le sono fatte almeno una volta la settimana. Grande è stata anche la scoperta della schiacciata con l'uva e della pasta fritta... mamma mia... che ricordi... meraviglioso anche fare il bagno e stare delle ore in acqua la mattina e la sera con il mio amore... stare a galleggiare sul materasso o sul serpentone delle ore intere è stato favoloso. Inghiottire l'acqua del mare volentieri perché fa passare la nausea per qualche instante è una delle follie più grosse che io abbia mai fatta. Insomma Follonica e Follonica e ancora Follonica per me rimarrà forse per tanto tempo nel mio cuore.
Ero andata al mare tantissime volte quest'anno dalla mattina alla sera, anche alle spiagge bianche dove ci sono le spiagge più belle che io abbia mai visto, ma non riesco a spiegarmi perché Follonica abbia avuto quest'impatto su di me. Non rimettere neanche una volta per me era diventata una favola. Pensavo di essere guarita da questi vomiti maledetti ma una volta tornata a casa ho ricominciato. La sera rimettevo sempre e dopo pranzo a volte. La parte positiva era il fatto che ho cominciato a prendere un po' di peso. Cosa che mi faceva crescere il cuore. Per me il bimbo era più importante di tutti e se lui stava bene passavo più facilmente sul mio malessere.
Mi hanno detto che tutto ciò che respiro, bevo, mangio arriva da lui attraverso la placenta. Lo stesso accade anche per gli ormoni prodotti, sia positivi che negativi. Quindi provo ad essere quanto più serena possibile e a mettere tutti i problemi alle spalle. Lo stress influenza il cervello del bambino in una maniera impressionante, quindi cerco proprio di staccare la spina da ogni cosa che mi disturba, però non è facile. Perché questo mondo è pieno di cacca da tutte le parti, meno male che ho accanto un amore bellissimo che mi aiuta a passare tutti i giorni con il sorriso sulla bocca nonostante abbia la nausea cattiva e sia difficile da sopportare. Siamo felicissimi e contentissimi dell'arrivo di questa creaturina. Non vediamo l'ora di stringerla tra le braccia. Ovviamente le paure ci sono ma insieme riusciremo, spero, a vincerle. Mi hanno detto tutti che l'istinto di mamma arriva insieme con il bimbo; io lo spero, perché ho veramente paura di non farcela o di non sapere cosa fare.  

Non sappiamo come chiamarlo, sappiamo che è un maschio e non riusciamo ad arrivare ad un nome che piaccia a entrambi. Avevamo una lunga lista e pian piano abbiamo cominciato a cancellare tutte le sere un nome. Siamo arrivati a tre nomi: Glauco, Ettore e Giorgio, ma non riusciamo a decidere. Così, con un modello matematico, riusciamo a lasciar decidere la sorte. Usiamo le date del calendario come numeri e le applichiamo nell'insieme Z_3 ottenendo ovviamente un numero (resto) tra 0, 1 e 2. Cosi per 1 c'è Glauco, per 2 c'è Ettore, e 3 (0) c'è Giorgio. E così siamo contenti e felici. Però quella pazza di Teodora si sveglia un giorno e dice al suo amore meraviglioso: “Aiutooo, amore, a me non piace più nessuno di questi 3 nomi!!”    :-)))))
Quindi siamo arrivati a 3 giorni dalla scadenza del tempo e io non sono convinta di nessun nome... ragazzi io non sono pazza!!
Io non sono pazzaaaaa

lunedì 5 novembre 2012

TOC TOC, sono l'amore. Posso entrare?


Ma quanto amore si può dare a una creatura di 2 mesi che non abbiamo mai visto?


    IL BATTERISTA, così l'abbiamo chiamato dal primo giorno che l'abbiamo visto alla prima ecografia, il 24 maggio 2012. Perché le sue manine che non erano neanche formate bene si muovevano continuamente su e giù. E da lì è iniziata quest'avventura meravigliosa, piena di paure, gioie e incertezze. All'inizio non realizzi tanto cosa succede: un test di gravidanza positivo, avrò un bimbo. Cosa che comunque non ci ha sorpreso tanto, lo volevamo e basta... ma vederlo all'ecografia, vedere questa creatura, vedere con i miei occhi che si sta creando una vita dentro di me è stata un'emozione immensa e travolgente che non avevo mai provato prima e che non credo riproverò presto. Poi, condividere quest'emozione con il babbo che è emozionatissimo e contentissimo aumenta a dismisura la felicità e l'allegria. Mi sembra che questa creatura mi leghi a lui in un modo indissolubile e l'amore tra noi sia cresciuto all'improvviso alle stelle.

    Fino a venire a conoscenza dell'esistenza del Batterista dentro di me, avevo una vita agitatissima, tanti lavori e mille cose da fare. Arrivavo a fine giornata sfinita, esausta, non riuscivo mai a finire tutto quello che mi mettevo in mente di fare. Una vita movimentata al cento per cento: arrivavo alla domenica (unico giorno libero che avevo) e dormivo fino alle 13. Poi, dopo questa ecografia, le mie abitudini e il mio mondo sono state cambiate, il mio modo di essere si è automaticamente modificato. Tutto si proiettava verso di lui e nello stesso tempo è diventato il mio sistema di riferimento.
    Sono emozioni che non si dimenticano mai più. Cambia tutto, sconvolge la vita incredibilmente, non t'interessa più di nient'altro. Se c'è gente che ti ama ed è contenta sei felice e ti godi l'allegria con loro, se c'è gente che non è tanto contenta non te ne frega un corno di nessuno, non t'importa nulla...
    A volte mi sorprendo, solo a pensare perdo il filo della vita reale per un amore senza nome, mai visto.
Mi viene in mente la canzone di Gianna Nannini “Ogni tanto”
“Amore che nulla hai dato al mondo”...
“Ogni tanto penso a te
Sposti tutti i miei confini”
A sentire questa canzone a volte mi ci ritrovo bene bene dentro che sembra fata apposta per me.
    Un altro argomento da affrontare è la teoria secondo cui tutte le donne incinte sono fuori di testa. Io che sono incinta mi viene da dire che non è vero per niente:-))))))
Potrei riconoscere che questi ormoni ci fanno un po' impazzire, ma non sono arrivata a lanciare piatti e posate dietro al mio uomo o di avere delle crisi isteriche accusandolo che va con il vicino di casa come hanno fatto alcune mie amiche, non ho crisi di panico né per rimanere da sola, né per i chili di troppo. In compenso posso dire che sono molto sensibile, cavolo troppo sensibile... ecco qualcosa ci doveva essere. Forse sono più suscettibile, lunatica... tutta colpa di questi maledetti ormoni che provocano squilibri d'umore, rendendolo altalenante. A volte rido troppo, all'improvviso piango, piango, piango di niente, a vedere una pubblicità tenera, a vedere un film. Per esempio l'altro giorno a vedere Indiana Jones ed il tempio maledetto, (ovviamente non in prima visione) ho pianto tanto al ritorno di loro con la pietra nel paesino... cose da matti. Poi non sto a raccontarne altre perché arrivo a partorire e non ho ancora finito. E' vero che imparare ad ascoltare i nostri stati d'animo ci permette di essere capaci di gestire le emozioni, le nostre paure consce ed inconsce.

    Tutti quelli che hanno figli dicono che è la cosa più bella che possa succedere in questo mondo. Lo vedrò. Io sono all'oscuro di tutto ciò che vuol dire un figlio, dei pianti, poppe e pappe e pannolini. Non ho avuto nessuno accanto per rendermene realmente conto e ovviamente se vai a trovare l'amica che ha appena partorito la visita si riassume in regali e coccole. Ovviamente non ti cambia il pannolino davanti né fa altro che adesso potrei trovare utile aver visto. Come hanno fatto tanti spero di riuscire anche io. Tante mamme dicono che ti trovi a fare cose che nessuno ti ha mai insegnato a fare, perché l'istinto di madre è dentro di noi.
    E' vero che da quando ho saputo la notizia tutto è cambiato: una vita dentro di me si sta formando, una vita che dipende tutta da me... io non potrò più pensare a me e basta, dovrò pensare prima a lui. Cominciano le preoccupazioni, le domande: ma sarò capace d'insegnargli la vita? Sarò capace di farlo crescere meglio di me? Perché è questo che voglio e lo voglio con tutta me stessa. Immagino che non sia facile fare il genitore, poi in questo mondo sarà ancora più difficile, forse quando crescerà, fra dieci anni, lo sarà ancor di più. Ovviamente vogliamo il meglio per i nostri figli, sogniamo che saranno i migliori in tutto... chi sa come sarà?!
    ... SONO FELICE... nello stesso momento timorosa, confusa, a volte mi sento ricca, positiva, vincente e ottimista, ma nello stesso tempo incerta, angosciata, paurosa. Di una cosa sono sicura: mi sento fortunata ad avere un bimbo in grembo, mi sento fortunata di aver scelto il babbo giusto... e questo mi dà una felicità che non ha uguali in questo mondo... sono veramente felice!